Da Melidissa a (H)eraclea, le origini

di Giovanni Manisi

L’odierna Eraclea, affonda le sue radici a prima dell’arrivo dei romani nella regione, avvenuto nel lontano 186 a.C. In quel periodo, l’area attualmente occupata dalla città era coperta dalle acque di una laguna da cui emergevano alcuni isolotti, abitati dagli antichi veneti. Tra questi, uno spiccava per la sua rilevanza e dimensione: l’isola di Melidissa, il cui nome suscita ancora oggi fascino e mistero.

Il destino di Eraclea avrebbe subito un importante sviluppo con l’avvento dei romani, che imposero la loro dominazione e portarono ricchezza e sviluppo. L’onda delle invasioni barbariche, che flagellò la terraferma veneta nei secoli a venire, risparmiò miracolosamente questi isolotti. Qui si rifugiarono i nobili provenienti da “Opitergium” (l’odierna Oderzo) che, incalzati dalla pressione dei Longobardi, furono costretti ad abbandonare la loro città natale e a stabilirsi sull’isola di Melidissa. La città divenne in seguito una tra i più importanti città della Laguna Veneta e per un periodo divenne capitale del Ducato di Venezia. Fu in questo periodo che la città prese il nome di “Heraclia“, in omaggio all’imperatore bizantino Eraclio. Verso il XII secolo un’alluvione cambiò corso del fiume Piave; la zona si impaludò e divenne malarica e la città venne in breve tempo abbandonata.

L’attuale centro abitato fu fondato attorno alla metà del XVII secolo e prese il nome di Grisolèra, chiamata così perché circondata da paludi e canne palustri, chiamate appunto grixiòłe per il colore grigio del pennacchio. Durante la prima guerra mondiale fu scenario di aspre battaglie. Nel coprirsi la ritirata, l’esercito italiano fece saltare tutte le dighe e gli argini delle bonifiche, allora appena iniziate: l’intero territorio comunale tornò ad essere allagato ed impaludato per il restante corso della guerra. 

Nel 1919 vennero riprese le opere di bonifica di che proseguirono per tutti gli anni venti e i primi anni trenta e che portarono alla ripopolazione dell’area ed alla nascita di quella pineta marittima che è la principale peculiarità della riviera e che protegge il litorale dal vento e dalle mareggiate. 

Nel 1950 il nome venne modificato con quello dell’antica città romano-bizantina, Eraclea.

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