Vallevecchia e l’area della Brussa. Tra flora, fauna e storia

di Giovanni Manisi

L’area della Brussa è un sito costiero tra Caorle e Bibione composto da acque marine, zone umide, pinete, lagune e corsi d’acqua interni. Comprende anche una spiaggia libera, non urbanizzata, che fa parte dell’Oasi Naturalistica di Vallevecchia, molto amata dagli abitanti delle città del Portogruarese e del Pordenonese. Qui si trovano piante particolari, tra cui la salicornia veneta, il limonio del caspio e il lino delle fate piumoso e tante varietà di orchidee ed una fauna interessante che comprende l’airone rosso e il germano reale.  La Brussa come la vediamo oggi è opera di diversi interventi recenti. ll comprensorio della Brussa nasce infatti tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, nel periodo delle grandi bonifiche, quando il governo diede la possibilità di bonificare alcune zone ancora umide per convertirle all’agricoltura, dando così vita a un’importante zona agricola.

La sua conformazione è particolare: si tratta infatti di una penisola caratterizzata da una vegetazione rigogliosa, circondata da valli umide e collegata all’isola di Vallevecchia con la sua spiaggia di circa 7km. Questa oasi è immersa in una fitta pineta e, una volta lasciato il mezzo – auto, moto, camper o bicicletta nel parcheggio regolamentato – è possibile prendere uno degli innumerevoli accessi al mare attraverso accedere alla spiaggia e al mare. Brussa è una frazione del comune di Caorle. La frazione comprende anche la località di Castello di Brussa, ubicata appena a sud di Lugugnana e di Villaviera, e conta una popolazione di circa cinquecento persone, ancora molto legate alle proprie tradizioni contadine. Poiché si tratta degli unici centri abitati delle valli comprese tra le foci del canale Nicesolo e il canale dei Lovi, il nome Brussa è usato per indicare l’intera area ed in particolare la spiaggia di Vallevecchia. 

Percorrendo la strada che porta a ValleVecchia, si attraversa la piccola frazione di Castello di Brussa, dove si staglia la mole del Castello che da il nome alla piccola località, attualmente di proprietà privata. L’edificio, in realtà, non è un castello ma una costruzione di fine ottocento che fungeva da centro dirigenziale di una grande azienda agricola che dominava questa area di bonifica. Poiché l’edificio si trova in posizione strategica tra il Tagliamento e il Livenza, nel periodo della seconda guerra mondiale è stata utilizzata come base dell’esercito nazista. Oggi la Brussa è meta di un turismo prevalentemente locale e vede la presenza di alcuni ristoranti tipici e agriturismi che offrono in gran parte prodotti tipici del luogo.

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