Portogruaro e Tipografia, la storia di Nicolò Bettoni

di Giovanni Manisi

Nicolò Bettoni è uno dei personaggi illustri di Portogruaro, protagonista di una vita degna di un eroe
romantico, geniale quanto sfortunato. Di famiglia agiata, Nicolò studiò al Seminario di Portogruaro, dove ebbe come compagno di studi quel Girolamo Ortis alla cui tragica fine si ispirò Ugo Foscolo nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Padova, ma la frequentò per un solo anno. A partire dal 1788 ricoprì vari incarichi amministrativi. Nel 1797, caduta la Repubblica di Venezia, venne nominato amministratore della provincia di Udine, incarico da cui si dimise dopo il trattato di Campoformido.

A Brescia nel 1803 ottenne l’incarico di Ispettore della Tipografia Dipartimentale del Mella. Dopo aver conosciuto Giovanni Bodoni si appassionò all’arte tipografica e nel 1806 acquistò la Tipografia Dipartimentale del Mella dove verranno stampate, tra l’altro, la prima edizione de I sepolcri di Ugo Foscolo, e la prima edizione dell’Iliade di Vincenzo Monti. Nel 1808 aprì la seconda tipografia, a Padova, ed una una terza ad Alvisopoli nel 1810 che, nel 1813, verrà ceduta e trasferita a Venezia dove acquisterà fama sotto la direzione di Bartolomeo Gamba.

Nel 1819 aprì una quarta tipografia a Milano, vicino al Teatro alla Scala. Dopo averla visitata l’imperatore
d’Austria Francesco I nel 1825 concesse a Bettoni un prestito di 4.000 fiorini che l’editore investì aprendo
una quinta tipografia a Portogruaro. E fu qui che Bettoni cominciò ad avere i primi seri problemi
finanziari che portarono alla rovina, a ruota, le tipografie di Milano, Brescia e Portogruaro. Bettoni decise
dunque di cercare fortuna prima a Firenze e poi a Parigi, dove morì, dopo una serie di disavventure, nel
1842, solo e perseguitato dai creditori. A lui è intitolata la Biblioteca Comunale di Portogruaro.

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