Il sacro fiume Piave, le origini di un’antica leggenda

di Giovanni Manisi

Il fiume Piave è uno dei corsi d’acqua più significativi del Nord Italia, il quinto fiume più lungo d’Italia che sbocca in mare ed è noto per il suo ruolo storico, ambientale e economico nella regione attraverso cui scorre, il Veneto. Emanazione delle Alpi Bellunesi, esso nasce dai monti Peralba e dell’Antelao, e percorre circa 220 chilometri prima di sfociare nel Mare Adriatico. Il Piave è stato soprannominato “il fiume sacro alla patria” a causa del ruolo cruciale che ha avuto durante la Prima Guerra Mondiale. Durante la Battaglia del Solstizio nel 1918, esso ha segnato una linea difensiva fondamentale per le forze italiane contro l’impero austro-ungarico.

La fermezza e il sacrificio dei soldati italiani furono immortalati nella canzone “La leggenda del Piave”, diventata uno dei simboli dell’epica resistenza italiana. In questa fase il fiume, che fino ad allora e almeno dal VI secolo era sempre stato indicato al femminile diventa maschile. Fu infatti durante la prima guerra mondiale che quella che era sempre stata la Piave divenne maschio per merito di guerra e tale rimase. Oggigiorno la forma utilizzata anche colloquialmente è al maschile; tuttavia rimane nella toponomastica dell’antico tratto terminale del fiume, ora corrispondente al corso del Sile in prossimità della sua foce, denominato appunto Piave Vecchia, oggi affiancato da una splendida ciclabile.

Il bacino idrografico del Piave è di notevole interesse per la biodiversità. La sua parte alpina ospita specie acquatiche tipiche degli ambienti freddi, mentre le zone di pianura sono importanti per gli uccelli migratori che trovano rifugio nelle zone umide adiacenti al fiume. Inoltre, nelle vicinanze del suo delta, il Piave ha contribuito a formare un ecosistema unico che è stato riconosciuto come parte della rete di riserve della biosfera UNESCO. L’acqua del Piave è essenziale per diverse attività economiche. È utilizzata per l’irrigazione in agricoltura e rappresenta un elemento vitale per le colture vinicole e ortofrutticole del Veneto. Inoltre, lungo il suo corso sono installate diverse centrali idroelettriche che forniscono energia rinnovabile alla regione.

Negli ultimi anni, il Piave ha affrontato varie sfide ambientali, come l’inquinamento, l’eccessivo prelievo d’acqua e le modifiche del suo letto fluviale a causa dell’attività umana. Queste pressioni mettono a rischio gli equilibri naturali del fiume e la sua fauna. In risposta a ciò, sono stati sviluppati progetti di riqualificazione fluviale e di conservazione che mirano a proteggere l’ambiente del Piave e delle sue specie endemiche, assicurando la sua bellezza e la sua importanza per le future generazioni. Il Piave rimane quindi non solo un simbolo di resistenza e sovranità nazionale ma anche un’arteria vitale dell’ecosistema e dell’economia locale, meritevole di una costante attenzione e rispetto.

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