Dario Bertolini, tra storia e archeologia. La riscoperta dell’antica Concordia Romana

Dario Bertolini nacque a Portogruaro nel 1823 da una famiglia benestante. Dopo il liceo classico frequentato a Portogruaro, si laureò in giurisprudenza a Padova. Tornato a Portogruaro si dedicò alla professione di avvocato. Nel 1866, con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, partecipò alle elezioni, e
divenne consigliere comunale e provinciale e, in seguito, presidente del consiglio provinciale, carica che
avrebbe mantenuto per quindici anni. Bertolini si prodigò attivamente per il suo distretto. Fu promotore della richiesta di istituire un tribunale a Portogruaro e si battè per il collegamento ferroviario Venezia Portogruaro, considerato di vitale importanza per lo sviluppo della zona. Dario Bertolini è però ricordato come archeologo e il suo nome è legato alla riscoperta dell’antica Concordia romana. L’archeologia era infatti la sua grande passione.

Nel 1873, quando in un terreno sulla sinistra del Lemene emerse un sarcofago con l’iscrizione di un soldato cristiano Bertolini, che aveva raccolto materiali antichi a Concordia, ne diede subito comunicazione all’Istituto di corrispondenza archeologica di Roma intuendo subito l’importanza del ritrovamento. A Portogruaro, nel frattempo, si costituì una commissione nominata per proseguire gli scavi, che avrebbero portato alla luce un sepolcreto romano del IV-V secolo. Le relazioni di Bertolini sui primi tre anni di lavori furono pubblicate contemporaneamente sul «Bullettino dell’Istituto di corrispondenza archeologica», di cui nel frattempo l’archeologo era diventato membro, e su «Archivio veneto». Nel 1875 il ministro della Pubblica istruzione Bonghi visitò gli scavi di Concordia e pochi mesi dopo, nominò Bertolini come unico ispettore degli scavi e dei monumenti di Concordia Sagittaria. Sotto la guida dell’archeologo autodidatta portogruarese gli scavi proseguirono alacremente e portarono al ritrovamento di 241 sarcofagi. Nel 1877 scoprì un ponte a tre arcate lungo via S. Pietro.

Le continue scoperte e i numerosi reperti rinvenuti portarono alla realizzazione di un museo archeologi. Poiché l’amministrazione di Concordia non aveva i fondi per realizzarlo, grazie al Bertolini il comune di Portogruaro acquistò il terreno e cominciò a edificare il museo nel 1885. Due anni più tardi Bertolini fu
nominato direttore del Museo archeologico concordiese di Portogruaro, chiamato a preservare i numerosi reperti delle campagne di scavi, ma anche alcuni lasciti di collezionisti privati. La sua attività di
archeologo proseguirà con intensità e passione fino alla sua morte, avvenuta nel1894. A lui è intitolato un istituto comprensivo scolastico a Portogruaro.

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