Caorle, la piccola Venezia della litoranea

di Giovanni Manisi

Caorle, la nostra piccola Venezia, ha origini riconducibili all’epoca romana quando era un porto di riferimento per le navi che risalivano il corso del fiume Lemene verso le città romane di Julia Concordia e Opitergium. Le origini romane sono confermate dal rinvenimento archeologico di una nave romana del I sec. d.C. ritrovata al largo del mare di Caorle, completamente intatta col suo prezioso carico di anfore.
Ma già da molto prima in questo territorio c’erano degli insediamenti umani, come testimonia la scoperta di un villaggio preistorico risalente all’età del bronzo nelle campagne di San Gaetano.

Con la caduta dell’Impero Romano, Caorle diventa una delle città più importanti del litorale, tanto da contribuire alla fondazione di Venezia quando le genti della terraferma cercarono scampo dalle invasioni barbariche che misero a ferro e fuoco Aquileia, Concordia, Oderzo, Altino e Padova nelle isole sperdute delle lagune di Venezia e di Caorle.

Caorle ospitò i profughi Concordiesi e per questo fu eretta sede vescovile; nell’XI secolo si completerà l’edificazione delle sue belle chiese.
Nei secoli successivi la città cresce, si arricchisce e fornisce navi e marinai alla flotta veneziana. La storia di Caorle segue un’evoluzione parallela a quella di Portogruaro e Venezia, con le quali è legata da stretti rapporti commerciali e sociali. Sono secoli di eventi importanti, tra i quali la famosa guerra tra Genova e Venezia combattuta tra il 1378 ed il 1381 in cui è coinvolta anche Caorle. Con la decadenza e la caduta della Repubblica Serenissima, Caorle entra in un lungo periodo di declino economico, culturale sociale. 

Dal 1797 Caorle cade sotto il dominio di Napoleone e successivamente degli Asburgo.
La rinascita è molto recente e risale alla fine della seconda guerra mondiale, grazie ad un rapido sviluppo dell’economia turistica che ne ha fatto meta ricercata e apprezzata dai turisti di tutto il mondo.

Tra gli edifici che caratterizzano la cittadina c’è il Duomo di Caorle, risalente al 1038, che è l’edificio più antico e importante della città ed è dedicato a Santo Stefano Protomartire. È in stile romanico con elementi bizantini e contiene molti preziosi tesori: un’ara funeraria romana del I secolo d. C.; la Pala d’Oro del XIII – XIV secolo dietro l’altare maggiore, capolavoro di oreficeria veneziana che presenta elementi stilistici di influsso bizantino; un crocifisso ligneo del XV secolo; l’affresco di San Cristoforo del XV secolo, un fonte battesimale del 1587 e suggestive tele di scuola veneziana del XVI-XVII secolo. Il campanile è il simbolo di Caorle ed è uno dei pochi campanili cilindrici originali rimasti. Risale anch’esso all’XI secolo ed è alto 48 metri.
Visitabile su prenotazione, una volta saliti gli 80 scalini necessari per raggiungere la sua cima, presenta uno dei più suggestivi scorci notturni che Caorle possa offrire sul mare.

Ma l’identità storica di Caorle è molto legata all’attività della pesca in laguna ed ai Casoni dei pescatori. Un tempo queste costruzioni dal tetto spiovente costruiti in paglia e canne lacustri erano casa e riparo per i pescatori nella laguna, nei periodi invernali in cui era difficile uscire in mare per la pesca e questa si spostava in laguna. Sorgono in zone dove acqua e terra di fondono, sopra le barene delle lagune interne, dentro le radure paludose. Aldilà della visione romantica che li dipinge come luoghi romantici immersi nella natura, sono sistemazioni essenziali, poco più che rifugi in grado di garantire sopravvivenza e poco più. Vivere a cason, come si usava dire, voleva sempre dire fatica, rinunce, isolamento e spesso anche fame e disagi. 

Oggi molti casoni sono abitazioni private, edifici di villeggiatura dotati di ogni confort, ittiturismi o luoghi adibiti per visite organizzate. Ne sopravvivono però anche alcuni originali. Il modo più facile per vedere queste caratteristiche costruzioni è quello di percorrere la Via dei Casoni, un percorso che costeggia la laguna da affrontare a piedi o in bicicletta fino al Villaggio dei Pescatori; quello più suggestivo è prendere una delle motonavi che partono dal porto di Caorle e godersi una visita dall’acqua, che rende ancor più magica e suggestiva la prospettiva sul paesaggio.

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