Alvisopoli, la ‘città’ ideale

di Giovanni Manisi

Alvisopoli oggi è una frazione di Fossalta di Portogruaro che sorge una strada romana che
collegava Julia Concordia a Quadrivium, l’antica Codroipo. Tuttavia la storia di Alvisopoli è molto più recente ed è legata ai patrizi veneziani Mocenigo. La famiglia acquistò nel Seicento un vasto fondo comprendente un modesto centro abitato chiamato il Molinat; nei ressi del quale fecero costruire una bella villa. Nel 1710 iniziarono i lavori della Chiesa di San Luigi da Antonio Mocenigo.

Nell’Ottocento, proprio sul sorgere del secolo, le proprietà giunsero al conte Alvise Mocenigo, il
quale decise la costruzione di una città ideale che portasse il suo nome. L’iniziativa fu
certamente innovativa: a differenza di casi analoghi in cui l’obiettivo era solamente quello di
creare una comunità produttiva, il Mocenigo volle progettare un centro abitato dotato di servizi
che rendessero la comunità autosufficiente, non solo economicamente, ma anche culturalmente.Pertanto, alla tradizionale attività agricola – che vedeva colture innovative per l’epoca come quelle del riso e della barbabietola) si affiancare il settore industriale (in particolare quello
tessile) e perfino una tipografia per la stampa di libri, che rimase in attività fino al 1814, quando
fu trasferita a Venezia.

Tutto intorno al modesto borgo c’era solo palude e così la campagna fu riorganizzata e
bonificata, alternando aree asciutte a terreni umidi, regolamentati da un efficiente sistema di
canali tuttora funzionante. Per quanto riguarda l’urbanistica, furono costruiti edifici ad uso
residenziale e industriale. La città ideale di Alvise Mocenigo durò poco: la sua morte prematura
nel 1815 ed una grave carestia agricola fecero naufragare in breve tempo il sogno illuminista del
nobile veneziano.

Meritano una visita la chiesa di San Luigi, che ospita la pregevole tela del XVII secolo, Madonna
del Latte, e due angeli marmorei, attribuiti a Giusto Le Court e Villa Mocenigo, la cui barchessa
oggi ospita la Quadreria Comunale con una collezione permanente dedicata al pittore friulano
Luigi Diamante e che è sede di laboratori artistici, attività culturali ed esposizioni d’arte.
Parte integrante dell’ambizioso progetto urbanistico di Alvise Mocenigo e perfettamente in linea
con le idee illuministiche del tempo, il parco di Villa Mocenigo è un residuo di bosco planiziario
di pianura trasformato da Alvise e successivamente dalla moglie Lucia Memmo in un giardino
alla moda con specie esotiche, canali e sentieri delimitati da siepi di bosco.

Dopo decenni di abbandono, oggi il parco di Villa Mocenigo è un OASI WWF. Ad Alvisopoli
vengono spesso organizzati piccoli tour guidati alla scoperta del borgo, della villa e del parco
grazie all’attività di un tour operator locale.

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