di Giovanni Manisi
I Prati delle Pars sono un’area di enorme interesse storico e ambientale, unico nel suo genere, situato nel territorio del comune di Teglio veneto, a pochi Km da Portogruaro, in direzione Udine. Fino alla fine del XVI secolo essa faceva parte di un più ampio territorio denominato “Paludo del Sindacal”, che andava dai terreni della località Belvedere di Cordovado fino a Lugugnana ovvero fino ai lembi estremi della laguna Questa grande porzione di territorio del Veneto Orientale era da tempo immemorabile sfruttata da tutte le comunità locali che la circondavano: Cordovado, Morsano al Tagliamento, Teglio Veneto, San Giorgio al Tagliamento, San Michele, Concordia Sagittaria, Giussago e Lugugnana.
Proprio perché non adatti allo sfruttamento agricolo, in questi terreni liberi, o delle pars, appunto, tutti potevano in eguale misura godere dei diritti di utilizzo per pescare, cacciare far pascolare gli animali o procurarsi quanto potesse offrire una natura lacustre, come canne di paglia, erba per gli animali o legna da ardere. A seguito della necessità di finanziare la guerra di Candia, alla fine del XVI secolo la Repubblica di Venezia inviò nei possessi della terraferma veneta i suoi agrimensori per delimitare tutti quei terreni pubblici utilizzati da sempre dalle comunità locali.
Dopo aver misurato, delimitato e definito questa grande fascia di terreno, la Serenissima privò le comunità locali dei diritti d’uso per cedere gran parte del “Paludo” al nobile veneziano Antonio Mocenigo. Al figlio Alvise, si deve l’inizio dei lavori di trasformazione agraria dell’area delle Pars, lentamente tolta alle paludi e trasformata in campi coltivabili. Il primo intervento per la bonifica del territorio fu lo scavo di un canale di scolo, il Taglio, per unire la città qui voluta dal Mocenigo, Alvisopoli, con il mare e quindi con Venezia.
Il desiderio della comunità locale di preservare la memoria di questo luogo ha fatto nascere nel 1994 un’associazione di volontariato che si è battuta per creare un importante progetto di recupero ambientale, partendo da una prima donazione di terreni e continuando con vari progetti, susseguitisi con l’appoggio delle amministrazioni locali. Successivamente i Prati delle Pars hanno raggiunto l’estensione di 40.000 mq suddivisi in prati arborati, siepi, un lembo di boschetto planiziale, un’area umida, e diversi campetti seminati a culture tradizionali oramai scomparse nella campagna circostante.
Il luogo si presta a interessanti itinerari didattici pensati per le scuole ma anche per chiunque voglia in qualche modo avvicinarsi alla natura e scoprire ambienti naturali antichi. Nei Prati delle Pars si sono volute raccogliere le principali specie della flora del bosco planiziale, per permettere ai giovani di conoscere un aspetto perduto del loro territorio. Accanto ai prati racchiusi da siepi, al boschetto e alle zone umide, sono stati realizzati alcuni campetti a carattere dimostrativo e didattico sulle principali coltivazioni che si facevano un tempo nella pianura tra Tagliamento e Livenza. Qui coltivazioni di frumento, miglio, avena, orzo, panico, accanto a saggina, fagioli, mais, zucche e altro si alternavano creando in un vero e proprio caleidoscopio di colori.