di Giovanni Manisi
Il cantiere navale più antico del mondo si trova a Portogruaro, in una zona appartata, lungo le rive del fiume Reghena, appena prima che questo regali le sue acque al Lemene. La lunga storia dei mastri calafati* Camuffo comincia nel 1438 a Candia, l’odierna Creta, che a quel tempo era la base di tutti i traffici della Serenissima verso l’Oriente e il Mar Nero. Qui è documentata la presenza di un perito stazzatore della Repubblica chiamato Camuffi. Grande conoscitore della tradizione costruttiva greco-bizantina, Venezia aveva affidato a lui l’importante compito di stimare la capacità di carico delle navi, da cui derivavano le tasse da pagare allo Stato. Dopo la caduta di Costantinopoli avvenuta nel 1453, la vita dei sudditi veneziani convertiti al cristianesimo era diventata difficile e molti di loro si trasferirono a Venezia e a Chioggia che a quel tempo era il secondo più importante centro di costruzioni navali dopo Venezia.
A Chioggia i Camuffo continuarono attivamente ad operare come calafati sempre in proprio e su più squeri**, giungendo ad affermarsi anche come armatori. Tra il XV e il XIX secoli tutte i tipi di imbarcazioni in legno come burchi, bragagne, bragozzi, caorline, sandoli, pupparini, tartane, topi, trabaccoli*** per i più diversi usi, vennero costruite e armate a Chioggia dalle mani esperte dei Camuffo per solcare il lungo ed in largo l’Adriatico e le vie d’acqua della Litoranea veneta, spingendosi fino a Odessa, in Mar Nero.
II nome Camuffo approda a Portogruaro nel 1840 quando Francesco Luigi Camuffo, decide di trasferirsi qui, dove aveva sede la dogana della Serenissima, in uno snodo commerciale fondamentale.
Poi arrivarono in questa zona i grandi lavori della bonifica ed i Camuffo divennero divennero i fornitori esclusivi anche di tutti i consorzi di bonifica che operarono nel basso Veneto e nel Friuli per la realizzazione della famosa Litoranea Veneta, che consentì la navigazione interna di merci e passeggeri da Po a punta Sdobba. Ma il cantiere inventò anche il locale diporto nautico, realizzando e noleggiando gondolini, sandoli e pupparini, piccole e agili imbarcazioni per il passeggio domenicale. E così i Camuffo divennero noti nella zona come “quei de le barche”.
Nel 1912 Luigi Camuffo, chiamato a svolgere il servizio militare a Venezia nel Corpo dei Lagunari, dove fu invitato a lavorare nei diversi squeri veneti facendo importanti esperienze nel campo della motoristica marina ed imparando a conoscere i motoscafi. La guerra finì e mentre proseguiva la tradizionale attività cantieristica, nel 1927 fu varato il primo motoscafo Camuffo, collaudato in occasione della costruzione delle prime infrastrutture balneari di Lignano Sabbiadoro. Dopo la II guerra mondiale il cantiere abbandonò la costruzione di barche da lavoro per dedicarsi esclusivamente alla realizzazione di imbarcazioni da diporto.